IO IMMAGINO

Ode di Tonino Colella per Alghero, pensando ad Alatri. A quello che potrebbe essere e non è. Ma sognare è l’inizio del fare.

@ToninoColella

 

Come molti di voi sapranno, sono appena tornato

dalle vacanze in Sardegna. Questo testo,appena una nota, non è per

elencare ed elogiare la bellezza delle loro spiagge

ma per confessare un’opinione, una riflessione

su quanto potremmo fare

al paesello e  non facciamo.

Ho avuto la fortuna di visitare Alghero.

Certo, non posso paragonare una città di oltre 44.000 abitanti,

sede distaccata di università, corso universitario

per stranieri ecc ad Alatri ma, sicuramente, noi non abbiamo

nulla in meno.

Loro hanno il mare che hanno saputo sfruttare appieno,

noi abbiamo le montagne che non riusciamo a valorizzare,

loro hanno fortificazioni del XIII secolo nel centro storico,

ma noi abbiamo mura poligonali che datano ben prima

di Roma.

È  stato un vero piacere

Poter perdermi per i vicoletti di quel centro storico

chiuso, senza i lamenti di nessuno,  al traffico veicolare con ZTL.

E’ stato un vero piacere passeggiare, potendo guardare le vetrine

dei moltissimi negozi che affollano quasi tutte le vie

e rimangono aperti sino a mezzanotte.

E’ stato un vero piacere entrare nelle moltissime botteghe di

artigianato sardo e osservare i numerosi bar e ristoranti

all’aperto che si riempiono di clienti (e certo non per i prezzi bassi).

E’ stato un vero piacere poter prendere un trenino elettrico

che percorre le strade interne del centro storico

(meno piacevole è stato spendere 13 euro per due adulti ed un bambino) e che ad ogni

palazzo storico fa una piccola sosta per dar modo di illustrare le caratteristiche

di quel palazzo.

E’ stato un vero piacere poter spegnere la sigaretta in uno dei moltissimi cestini

dell’immondizia con posacenere annesso.

E’ stato un vero piacere passeggiare sempre tra moltissima

gente, come da noi se ne vede solo alla festa di San Sisto.

E’ stato un piacere!!!

Tornando in albergo però, mi sono immalinconito

pensando alle tantissime potenzialità che Alatri offre e che non sfruttiamo.

Immagino una chiusura del centro con apertura di nuovi negozi

di artigianato, prodotti tipici, merce varia;

immagino bar e ristoranti con i tavoli fuori ed i clienti seduti

tranquilli sapendo che le automobili non passano;

immagino un trenino elettrico che percorre tutto il centro

ed arriva sin sul parco dell’Acropoli;

immagino di avere ad Alatri una sede distaccata della

facoltà di archeologia per le rovine di Pelonga,

immagino non solo una scuola di stranieri

(il  progetto da noi c’è ed è già avviato ) ma

addirittura, immagino, una sede universitaria distaccata destinando a tale scopo

dopo opportune ristrutturazioni, l’edificio del vecchio ospedale.

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