Un programma elettorale non è una lista della spesa. Né può esaurire i problemi che un’amministrazione comunale deve affrontare e superare nel corso del suo cammino. Deve essere, piuttosto, uno strumento attraverso cui cittadine e cittadini possano comprendere come, con quale metodo, riferendosi a quali valori i candidati sindaci affronteranno la dura prova del governo di una città. Un programma deve indicare le linee guida che faranno da orientamento alle scelte amministrative, una serie di indicazioni che rivelino lo stile del governo. Nel nostro programma troverete queste linee guida, sintetizzate in 21 punti, due premesse e una conclusione. È la carta di identità del candidato sindaco Enrico Pavia e della coalizione – composta da cinque liste elettorali – che lo sostengono. Quando la nuova amministrazione muoverà i suoi primi passi, seguiranno al programma elettorale atti amministrativi (bilancio, documento unico di programmazione, ecc) che renderanno concrete le indicazioni programmatiche: sarà un passaggio importante, al quale speriamo di arrivare con Pavia sindaco.
PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO ENRICO PAVIA E DELLE LISTE ALATRI IN COMUNE, NOI PER PAVIA, PATTO PER ALATRI, PROSPETTIVA FUTURA, UNITI PER CAMBIARE.
Premessa
Alatri dopo Emanuele. La data del 25 marzo 2017 ha segnato una svolta per la nostra comunità cittadina. L’agguato e l’assassinio di un giovane, Emanuele Morganti, in uno dei luoghi più rappresentativi di Alatri, perché un tempo villa comunale frequentata da tanti giovani e famiglie e nel corso dei decenni sede dell’ospedale cittadino, del convento dei frati minori, della caserma dei carabinieri e ancora dopo di circoli ricreativi, è stato un momento di rivelazione, l’attimo in cui tutti ci siamo scoperti diversi da quello che pensavamo di essere, cioè immuni da rischi e conflitti, concordi nel nome di una sorta di patriottismo cittadino che garantiva di vivere immersi in una “bolla” che ci avrebbe protetto da ogni pericolo. Da quel momento è cambiato tutto e anche il linguaggio della vecchia politica è apparso per quello che era, inadeguato a comprendere la città nuova, a capire i suoi conflitti e a governarli con le armi dell’amministrazione ma anche con quelle della mobilitazione di energie positive, fattive, realizzatrici, ambiziose per se e per l’intera comunità. Da questo parte il nostro contributo alla campagna elettorale e alla intera vita cittadina, per ricucire la trama della comunità, per superare contrapposizioni al suo interno, di territorio, di generazione, di condizione sociale e culturale, di provenienza. Chi esalta la contrapposizione nega il valore della comunità aperta che è la premessa della risposta politica e amministrativa che intendiamo proporre alle nostre concittadine e ai nostri concittadini. Le nostre azioni saranno ispirate a questo principio fondante, la comunità torni ad essere unita, l’amministrazione comunale sia il luogo che la esalta con iniziative conseguenti.
Con questo spirito il Sindaco e la nuova Giunta rinunceranno a una quota pari a un terzo dei loro emolumenti per devolverla alla realizzazione di progetti pedagogici, formativi, creativi nel nome e nel ricordo di Emanuele Morganti.
Alatri dopo il Covid. La nostra città, come l’intero mondo, è diverso dopo la tragica esperienza della pandemia che ha riscritto l’ordine delle nostre priorità, ha ridisegnato il perimetro della stessa azione pubblica, ha richiesto l’attivazione di nuove competenze. I comuni italiani sono stati destinatari di ingenti finanziamenti che, anche per la indeterminatezza di indicazioni governative, sono stati utilizzati per provvedimenti parziali, a volte improvvisati, altre volte sbagliati e senza una chiara individuazione dei veri punti su cui era necessario intervenire. I sostegni economici hanno dato una risposta immediata alle esigenze del momento, ma questi ingenti finanziamenti, tutti a debito e perciò sulle spalle delle generazioni future, non sono serviti per quello per cui dovevano servire: risolvere le situazioni più drammatiche, offrire un paracadute per le imprese commerciali, industriali, artigiane in difficoltà ma, soprattutto, investire nell’arricchimento del patrimonio pubblico, in modo che chi dovrà pagare il debito nel futuro possa però acquisire un beneficio destinato a durare nel tempo. I gruppi consiliari appartenenti a questa nostra coalizione per Enrico Pavia sindaco hanno sostenuto queste tesi in Consiglio comunale, ottenendo che parte delle risorse disponibili fossero indirizzate alla finalità di arricchire il patrimonio materiale e immateriali dei giovani cittadini, la città di oggi e di domani. Il sindaco e la nuova Giunta si atterranno al saggio principio di trasformare una traversìa in opportunità.
Ogni finanziamento per l’emergenza dovrà servire per andare oltre l’emergenza e per rendere la città più sicura e più ricca di strumenti e dotazioni permanenti, come nelle nostre scuole, sede di incubazione della città di domani.
Capitolo 1
Al di fuori dei partiti, ma non contro la politica. Essere civici è restituire sovranità completa ai cittadini di Alatri, assicurare tutela alla comunità, realizzare rapporti con le istituzioni e non con le fallimentari, inconcludenti, spesso immorali, “filiere dei partiti”. Il nostro patto costitutivo si basa su tali presupposti e non sarà violato da nessuno dei contraenti nel periodo in cui amministreremo. Il Comune di Alatri sarà governato da un’amministrazione comunale autorevole per essere in grado di dialogare con istituzioni autorevoli. Il sindaco e la nuova Giunta garantiranno la presenza del nostro comune, rappresentativo degli interessi dei suoi cittadini, nelle sedi istituzionali nelle quali si decidono direttamente le politiche che hanno rilevanza sulla vita dei cittadini: nell’assemblea del Consorzio industriale, dove si determina lo sviluppo delle nostre imprese, nell’assemblea dei sindaci dell’ATO, dove si determinano le tariffe e la qualità del servizio idrico, nell’assemblea dei sindaci della ASL, dove si determina la completezza dei servizi per la salute dei cittadini e della rete dei presidi ospedalieri, nell’assemblea dei sindaci della SAF, dove si determinano le tariffe della raccolta dei rifiuti e la qualità di un servizio che non può mai essere a impatto negativo con il territorio.
Il sindaco e la nuova Giunta faranno propria l’iniziativa, già assunta dai consiglieri dei gruppi della coalizione che sostiene Enrico Pavia sindaco, di costituzione di parte civile nei confronti dei vertici della SAF, attualmente al giudizio della magistratura romana, per restituire ai cittadini quanto indebitamente da loro preteso. E si farà parte attiva per il recupero di ingenti somme derivanti da altri contenziosi già definiti e finora mai richiesti.
Capitolo 2
Una questione di metodo. Il metodo sarà il dialogo con i cittadini, le associazioni, i soggetti intermedi prima delle decisioni rilevanti su opere pubbliche, servizi e impatto ambientale e sociale. Lo strumento sarà “il dibattito pubblico”, definito dalla legge per le grandi opere, ma attuabile anche nelle realtà amministrative più ridotte, come gli enti locali e le comunità comprensoriali. Il dibattito pubblico presuppone l’interlocuzione tra ente, cittadini, esperti, allunga i tempi della procedura ma riduce i tempi del contenzioso politico, amministrativo e legale.
Presso la segreteria del sindaco sarà istituito l’ufficio del dibattito pubblico, con il compito di promuovere e coordinare la procedura. Il metodo del rendicontare è un’esigenza di trasparenza ma anche uno strumento per capire cosa non va e per migliorare, fornendo ai responsabili politici e alla struttura operativa le informazioni necessarie.
Capitolo 3
Il governo del rischio. Terremoti, inondazioni, incendi, emergenze sanitarie, crisi sociali, episodi criminali, da fatti rari, imprevedibili, stanno diventando la drammatica normalità della nostra epoca, aggravati dai mutamenti climatici, dallo squilibrio ambientale, dalla frantumazione delle reti di solidarietà della comunità. La risposta alle catastrofi o alle situazioni che mettono a rischio l’incolumità di cose e persone è affidata alle grandi agenzie della protezione civile che operano a livello provinciale, regionale, nazionale. La prima risposta, però, è affidata ai comuni, gli enti territoriali più prossimi ai cittadini e quindi più pronti a riceverne la richiesta di soccorso, dalla cui tempestività dipende spesso la riduzione del danno. Il compito delle risposte immediate spetta dunque al comune, che ha strutture e competenze inadeguate e che, nel migliore dei casi, coordina l’intervento generoso delle squadre della protezione civile. È necessario qualcosa di più, una struttura in grado di mettere in attocon rapidità, grazie alle competenze giuste di chi è chiamato a dirigerla,il piano delle emergenze comunali, ad Alatri poco conosciuto e perciò poco efficace.
Il sindaco e la nuova Giunta istituiranno la figura del gestore del rischio, affidandone il compito a una personalità di alta e comprovata specializzazione che affianchi il sindaco nell’emergenza e, nella quotidianità, organizzi un efficiente sistema di interventi di contrasto e prevenzione della crisi. Ciò accrescerà la fiducia del cittadino nell’istituzione, migliorerà il clima sociale e costituirà un utile supporto per le agenzie professionali deputate al governo delle crisi.
Capitolo 4
Il risanamento del comune. Il piano di risanamento dei conti del comune, dell’ordine di circa 20 milioni di euro, deve essere superato nel più breve tempo possibile per ristabilire la sovranità finanziaria dell’ente e restituirgli potestà di spesa. La scelta del “piano di riequilibrio”, imposto dalla legge ma adottato con modalità che spesso sono apparse più restrittive di quanto sarebbe stato possibile, ha privato infatti i cittadini del diritto di ricevere dall’amministrazione pubblica il meglio di quanto necessario per i loro bisogni e il meglio di quanto indispensabile per i servizi pubblici. La vicenda dei finanziamenti decurtati ai due asili nidocittadini, depotenziati nelle ore e con gravami a danno dei bambini ospitati nelle strutture e anche di coloro che in esse prestano il loro lavoro, è esemplare di un cinismo che non dovrebbe far parte di chi ha compiti e responsabilità di governo. I cittadini di Alatri non possono essere penalizzati ancora da scelte sbagliate e onerose per la collettività.
La riduzione di imposte cittadine e della tariffa dei servizi è un obiettivo che passa attraverso la rimozione dei vincoli del piano di riequilibrio. Questa sarà la prospettiva per cui si impegneranno il Sindaco e la nuova Giunta, proponendo una riformulazione del documento in una logica che eviti il soffocamento della città.
Capitolo 5
Nuovi fondi e nuove energie per la città. Se il “piano di risanamento dei conti comunali” obbliga alle ristrettezze di bilancio, c’è un altro modo per garantire al bilancio, e quindi alle attività, i fondi necessari per operare. I fondi per gli investimenti necessari non cadono dal cielo, si cercano e si trovano con progetti credibili e un lavoro di istruttoria minuzioso, faticoso. La struttura del comune va trasformata e rafforzata con questo obiettivo. Ma la risorsa in più di cui l’amministrazione comunale potrà disporre è l’ampia realtà delle associazioni civili e religiose che operano nella città, che coordinate all’interno di una progettazione ispirata ai principi della “sussidiarietà”, possono costituire il propellente rinnovabile per compensare la ristrettezza delle risorse pubbliche e i limiti dell’iniziativa comunale.
Il sindaco e la Giunta istituiranno un ufficio per i progetti e i finanziamenti che si avvarrà di competenze interne, opportunamente formate, integrate da consulenze esterne a obiettivo e risultato. Una particolare attenzione sarà dedicata ai progetti per favorire l’imprenditorialità e l’iniziativa dei giovani. Sarà rilanciata la Consulta delle associazioni con il riconoscimento di compiti di proposta e di iniziativa diretta.
Capitolo 6
L’acqua giusta con giuste tariffe. Non occorreva l’indagine di Lega Ambiente per scoprire quanto i cittadini di Alatri e della provincia di Frosinone sanno da sempre. E cioè cheda noi le tariffe del servizio idrico sono le più alte dell’intero paese e il livello del servizio, con erogazioni misurate con il contagocce, sono una condanna immeritata per le nostre comunità. La soluzione adottata nel 2003 con il contratto di gestione con ACEA non ha funzionato per le sue numerose lacune “pro azienda” e per la scarsa capacità di controllo dell’organismo deputato a effettuarlo. L’indagine della Magistratura di Frosinone, che ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici di ACEA per frode e ha sottolineato le responsabilità pubbliche dei mancati controlli, rende non rinviabile l’unica decisione saggia: revocare la concessione ad Acea della gestione del servizio idrico. Dall’Acea, però, non si può uscire da soli, tornando alla gestione comunale. Chi lo dice o ignora la legge Galli o inganna i cittadini. Da ACEA si esce insieme con tutti i comuni dell’Ambito territoriale ottimale.
Il sindaco e la nuova Giuntasarannoprotagonisti di un’iniziativa per revocare la concessione all’ACEA e per una gestione affidata a una nuova società all’interno della quale sia prevista la presenza pubblica. La gestione non può restare solo nelle mani del privato. La formula mista, adottata in molti ATO, sembra la più efficace per assicurare imprenditorialità, controllo e partecipazione pubblica alla gestione in nome dei diritti del cittadino. Mai più distacchi delle utenze e formule di risarcimento pubblico per sostenere i morosi di comprovata necessità e momentaneamente senza i mezzi necessari per pagare le bollette.
Capitolo 7
I rifiuti non sono merce di scambio partitico. Anche la SAF, che è un’azienda pubblica, è sottoposta a una indagine della magistratura romana che ha chiesto il rinvio a giudizio dei suoi vertici, tutti rigorosamente di nomina politica. I consiglieri comunali che oggi fanno parte della coalizione per il Pavia Sindaco, vista la inerzia dell’amministrazione comunale, si sono costituiti come parte civile, in rappresentanza dei cittadini di Alatri, per recuperare per ciascuno di loro i 530 mila euro che, secondo l’ipotesi accusatoria dei magistrati, ci sarebbero stati sottratti facendoci pagare servizi mai assicurati. Nell’azienda che svolge un servizio pubblico ed è proprietà dei comuni deve essere assicurata una gestione con criteri pubblici, dalle finalità imprenditoriali alla gestione delle assunzioni, un aspetto quest’ultimo che ha evidenziato l’omertoso comportamento dei partiti e l’inconcludente azione di controllo della maggioranza dei sindaci presenti nell’assemblea del Consorzio.
Il sindaco e la nuova Giunta proseguiranno le iniziative di tutela processuale dei cittadini di Alatri, si attiveranno per il recupero di altre ingenti somme mai richieste dalla passata amministrazione, opereranno per attuare subito la nuova gara per la concessione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, introdurranno progressivamente la tariffa puntuale che permetterà di pagare secondo i rifiuti prodotti. Ciò andrà a vantaggio soprattutto delle famiglie di anziani che, per l’attuale meccanismo della tariffa, pagano proporzionalmente di più.
Capitolo 8
Le tariffe compatibili. Le tariffe debbono essere compatibili con le capacità economiche delle famiglie e delle imprese.Le tariffe dei servizi comunalisono un aspetto importante della effettiva esigibilità dei diritti fondamentali da parte dei cittadini. Non può esserci un servizio pubblico da cui i cittadini più deboli restino esclusi per ragioni di reddito. Così come non può esserci tassazione che non faccia i conti con le reali condizioni delle famiglie, soprattutto in momenti di crisi come l’attuale. La scelta di affidare il servizio di accertamento e riscossione dei tributi a un’azienda esterna si è dimostrata inefficace, ha prodotto iniquità a danno dei cittadini e delle imprese, producendo tra l’altro un contenzioso che potrebbe essere dannoso per l’ente, non ha risolto il problema della difficoltà della riscossione.
Il Sindaco e la nuova Giunta agiranno per una riforma dell’intero sistema dell’accertamento e della riscossione, riportando all’interno del comune l’attività di accertamento e affidando a una agenzia pubblica la riscossione. Questo comporterà non lo smantellamento ma il rafforzamento dell’ufficio tributi, riconducendo in capo alla responsabilità comunale il processo della fiscalità locale. Il sindaco e la Giunta aboliranno il Cosap sui passi carrabili e sulle altre aree ove sarà possibile.
Capitolo 9
Una città è una comunità senza barriere. Ad Alatri sono mancate politiche organiche, continue, decise nel porre al centro dell’attenzione i disagi, fisici e psicologici, delle persone con disabilità. Molte volte si sono presi provvedimenti che hanno comportato modifiche nell’utilizzazione degli spazi della città senza valutarne l’impatto per i disabili, con ciò operando una discriminazione ancora più profonda rispetto a quella quotidianamente vissuta da tanti di loro.
Il Sindaco e la nuova Giunta delibererà una rilevazione delle barriere architettoniche che impediscono l’agevole accessibilità dei luoghi della città. Dalla rilevazione scaturirà un “Piano quinquennale di abbattimento delle barriere architettoniche”, che diventerà anche il criterio generale da osservare in tutte le decisioni di tipo microurbanistico che hanno impatti sulla organizzazione degli spazi cittadini. Nel piano verrà compresa la dotazione di strumenti di abbattimento delle barriere sensoriali, per una città aperta (leggibile e utilizzabile) per ciechi e sordi. Il sindaco nominerà una personalità esterna al Consiglio comunale come garante delle disabilità.
Capitolo 10
Natura e cultura. La nostra identità è in questo binomio. Il territorio che individua questo binomio è policentrico, ma ruotante per ragioni oggettive intorno alla città di Alatri, la sua arte, la sua natura. La definizione dell’area comprensoriale ha la finalità di definire una rete che presenti un’offerta integrata e coordini i servizi per la cultura e il turismo in modo completo e coordinato. Alatri potrà essere il comune capofila, per prestigio e autorevolezza ma in accordo con altri centri minori. L’Acropoli è un bene unico e come tale deve essere considerato, prima ancora di essere patrimonio dell’umanità deve essere patrimonio nostro. Il rilancio del turismo cittadino, si basa su questo binomio che trascinerà la nostra economia, come si è configurata in questi anni.
Il Sindaco e la Giunta adotteranno facilitazioni per chi investe nel turismo, si faranno promotori di un piano del turismo per creare un sistema “pro-turismo”. Alcune esperienze compiute in questi anni, come la Rete di imprese, verranno rilanciate con nuovi contenuti, in modo tale da creare uno strumento che attragga e promuova investimenti. La residenzialità turistica si baserà sulla rete di bed§breakfast, di agriturismi,di appartamenti airbnb di cui si proporrà una promozione comune anche con gestione affidata a operatori dedicati. Verrà istituito l’assessorato cultura e turismo e verrà data una mission nuova al personale.
Capitolo 11
La sanità pubblica. Non esiste una sanità pubblica senza ospedali o con ospedali precari. Gli ospedali non svolgono la loro funzione di presidio territoriale, di cura e tutela dei cittadini se non vengono salvaguardati nella loro individualità e messi in rete, quanto a specializzazioni, in una visione che si ripromette di offrire il meglio all’interno di un territorio. È un tema che riguarda direttamente la nostra provincia e la nostra città, il cui nosocomio ha attraversato traversie di tale complessità da portarlo al limite della chiusura. Rilanciare la sanità pubblica, dunque, significa individuare una funzione al nostro ospedale che non sia compromessa dalle alterne e spesso volubili vicende della contingenza politica e amministrativa, a livello locale e regionale. Una rilettura complessiva del sistema ospedaliero provinciale – che quindi riguarda anche il San Benedetto – impone la strada di distribuire le grandi specialità mediche nel territorio provinciale di competenza della ASL. Più risposte nella provincia, meno viaggi a Roma o nei grandi centri.
Il Sindaco e la nuova Giunta saranno parte attiva nell’assemblea dei sindaci per affermare questo principio e le scelte conseguenti da adottare nell’Atto aziendale in piena collaborazione con i vertici della ASL, con la piena valorizzazione del nostro ospedale.
Capitolo 12
Il risanamento del territorio. I cittadini hanno diritto a un’urbanistica giusta, che esalti le potenzialità del territorio ma tenga conto delle esigenze abitative delle famiglie, con azioni di recupero e sviluppo accompagnate da una pianificazione seria e vantaggiosa. La nostra città accusa un gravissimo ritardo nella dotazione di strumenti urbanistici, mancano piani attuativi zonali, piani per il recupero degli abusivi, piano particolareggiato del centro storico. Questa mancanza, oltre a determinare contraccolpi gravi nella gestione territoriale, impedisce oggi a cittadini, imprese, la stessa amministrazione, di accedere a fondi pubblici regionali e nazionali per il miglioramento della città, del suo ambiente, della qualità della sua edilizia pubblica e provata. Le vicissitudini del Regolamento di rigenerazione urbana, non approvato dalla Regione proprio per l’assenza di questa pianificazione precedente, è il segno esemplare delle difficoltà che sempre in misura maggiore ci troveremo ad affrontare se non si cambia rotta.
Il sindaco e la Giunta adotteranno il Regolamento attuativo della legge sulla rigenerazione urbana e programmeranno l’elaborazione e la realizzazione di piani urbanistici con l’obiettivo di riqualificare e riusare il territorio, individuarne le vocazioni, recuperare gli immobili in degrado, rispondere alle esigenze di una residenzialità adeguata, e con infrastrutture moderne, risanare l’ambiente e mettere in sicurezza l’intero territorio.
Capitolo 13
Una città, tante realtà. Dieci rioni e novantatre contrade rendono l’idea della vastità del territorio. Spesso ai confini del quale non si riscontra neppure la pur già insufficiente attenzione dovuta alla cosa pubblica in genere. Illuminazione insufficiente e vie malandate, spesso sovrastate dai rovi che sporgono dai lati, sono purtroppo una negativa costante. I cittadini ricordano bene che per quasi tre anni le loro strade sono state lasciate completamente al buio a causa degli errori nella gestione finanziaria dell’Ente. Pare rimedio peggiore del male la recente parzialissima rifacitura di alcuni tratti della viabilità periferica, sia per i tempi di esecuzione, prossimi alla scadenza elettorale, espressione di un antiquato modo di concepire la politica ed il rapporto con i cittadini, sia per la mancanza di programmazione con i soggetti potenzialmente interessati a realizzare i sottosistemi, per evitare prossimi interventi di scavo e ripristino sicuramente dannosi per la sua durata, sia per l’arbitraria individuazione delle strade cui dare priorità.
Il sindaco e la giunta si impegneranno nell’elaborare un serio e tempestivo piano di intervento pluriennale di riqualificazione della rete viaria e per il completamento di quella per l’illuminazione pubblica, previa elaborazione di una scala di priorità secondo criteri oggettivi.
Capitolo 14
La bellezza della città. Il decoro della città spinge i cittadini all’emulazione, il decoro produce decoro. Troppe volte ai nostri occhi e agli occhi di chi visita la nostra città si ricava l’impressione di trasandatezza, abbandono, incuria. Troppe volte si ha la percezione della mancanza di una mano pubblica che assicuri il rispetto delle regole e la cura degli ambienti e degli spazi. Il nostro monumento più importante, l’Acropoli, è circondato da macchine parcheggiate senza alcun rispetto; chi entra in città si trova davanti, come suo imbarazzante biglietto da visita, il degradato immobile dell’ex ospedale San Benedetto; chi percorre le sue strade tocca passo dopo passo i segni della decadenza di un tessuto urbano e di un apparato edilizio che è stato nel passato di primo ordine.
Il sindaco e la nuova Giunta delibereranno definitivamente il Regolamento delle facciate e quanto necessario per utilizzare su tutto il territorio comunale i bonus fiscali previsti dalla legislazione vigente. Come primo atto esemplare coinvolgeranno i privati interessati, con incentivi comunali aggiuntivi, al rifacimento delle facciate in prossimità di piazze e luoghi di attrazione turistica.
Capitolo 15
La città degli studi. Alatri è stata una città degli studi conosciuta in tutta Italia e in molti paesi di Europa, grazie a una tradizione che ha visto protagonisti gli istituti di formazione religiosi e statali presenti da secoli nella città. È una tradizione che deve essere rinnovata nelle forme di questo tempo, rivolgendosi a studenti nazionali e internazionali che vogliano un’offerta formativa di qualità e possano essere accolti da una rete residenziale studentesca diffusa con abitazioni adeguate a questo tipo particolare di ospitalità. Alatri, che ha già ottime scuole sia della fascia dell’obbligo sia superiori, deve promuovere rapporti stabili con le Università del Lazio e con le istituzioni di alta formazione artistica e musicale della provincia.
Il sindaco e la nuova Giunta proporranno convenzioni con le Università, le Accademie e i Conservatori per realizzare master, seminari, corsi specifici di approfondimento. Verrà anche proposto un progetto, con l’accordo del proprietario privato, per l’istituzione di una sede universitaria in una parte del Castello di Tecchiena che potrà anche diventare luogo di esposizione e mèta di visite, assumendo il ruolo di “portale” di presentazione della città di Alatri, punto iniziale di un itinerario turistico – culturale comprensoriale.
Capitolo 16
La storia, i quadri, i libri. Alatri ha un patrimonio librario di grande valore, in parte valorizzato e in parte ancora trascurato. La biblioteca comunale, la biblioteca del seminario e l’Archivio della Curia che sono ordinati e fruibili, la biblioteca dei Cappuccini, l’archivio storico del comune che, invece, non sono aperti al pubblico dei lettori e degli studiosi. È una mancanza grave alla quale si dovrà porre rimedio realizzando un “sistema bibliotecario e archivistico comunale”, che da alcuni mesi si è ulteriormente arricchito con la donazione della Biblioteca e del fondo archivistico della Casa Totiana, tutelato dalla Soprintendenza ai beni librari, all’Associazione Gottifredo che intende metterlo a disposizione della consultazione pubblica. Ad Alatri non c’è una pinacoteca comunale, i quadri vincitori delle diverse edizioni della Biennale d’arte sono dispersi in diverse sedi comunali.
Il sindaco e la nuova Giunta approveranno un piano pluriennale per la catalogazione e la digitalizzazione degli archivi e delle biblioteche, acquisendo i fondi pubblici per la digitalizzazione previsti dal Piano di ripresa e resilienza. Individueranno una sede per l’istituzione della Pinacoteca comunale.
Capitolo 17
I grandi contenitori. Il territorio di Alatri è segnato da una presenza consistente di edifici pubblici e privati abbandonati e in stato di degrado. È un fenomeno che si è progressivamente manifestato e ampliato nel corso del tempo, senza che siano intervenute politiche e azioni amministrative capaci di arrestarne il corso. I contenitori abbandonati e svuotati di ogni attività possono essere una grande occasione di sviluppo, a condizione che vengano recuperati, rivitalizzati, destinati a nuove funzioni che sostengano una strategia di ripresa della città.
Il sindaco e la nuova Giunta istituiranno un’agenzia pubblico-privata per il recupero dei grandi contenitori, adottando piani specifici per ciascuno di essi, all’interno di una strategia comune, che incentivi i privati a effettuare investimenti di risanamento e riuso e l’amministrazione pubblica a destinare alla medesima finalità finanziamenti che le leggi finanziarie degli ultimi anni mettono a disposizione, come i fondi pluriennali per le azioni di rigenerazione urbana che prevedono anche il risanamento del degrado urbanistico e che perciò sono utilizzabili anche per le aree periferiche, a rischio di marginalizzazione.
Capitolo 18
Servizi sociali. L’emergenza Sanitaria COVID-19 è stata anche emergenza sociale nella quale si son rilevate enormi difficoltà inerenti all’aspetto economico e sanitario ma anche emotivo e sociale. Tale situazione ha sottolineato una carenza già da tempo evidenziata dagli specialisti del territorio: mancano sostegni psicologici e pedagogici pubblici e i professionisti privati territoriali non hanno una rete pubblica alla quale rivolgersi e con la quale confrontarsi. Manca pure una struttura che aiuti le famiglie con bambini disabili ad affrontare le mille difficoltà, spesso di natura burocratica, per far valere i diritti propri e dei propri figli. Dovrà essere studiato un piano “a chilometro zero” per la cura e la prevenzione di patologie “speciali” e per migliorare lo sviluppo psico-fisico e il corretto inserimento nella vita sociale di questi bambini “speciali”.
Il sindaco e la nuova Giunta adotteranno i provvedimenti conseguenti per integrare il sistema di “welfare” cittadino con uno sportello di ascolto psico-pedagogico stabile, per le famiglie e le scuole, e indirizzeranno l’utilizzazione dei fondi sociali per creare strutture e percorsi per l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità e il loro corretto inserimento nella vita sociale. Verrà istituita, in applicazione della legge regionale appena approvata, una struttura di accoglienza del “dopo di noi”, per assicurare ospitalità, cura e socialità, ai disabili non autosufficienti dopo la morte dei genitori. Per implementare e razionalizzare il sistema di welfare distrettuale proporranno, inoltre alla Regione Lazio, la costituzione di un’unica ASP “Città di Alatri”, comprendente Casa di riposo, scuola materna Cittadini, Scuola Arti e mestieri Stampa, Istituto Rodilossi. Un patrimonio della città di Alatri per il sistema comprensoriale dei servizi sociali, nel rispetto dello spirito della legge 328 e delle leggi regionali.
Capitolo 19
Una città per le donne. Oggi più che mai si avverte l’urgenza che l’amministrazione comunale abbia una politica che dar modo alle donne di realizzarsi e diventare protagoniste del loro futuro. Ad Alatri, in particolare, non ci sono servizi che permettano alle donne di godere di un tempo loro, di realizzarsi pienamente nella professione e anche nelle loro passioni. Eppure questi diritti elementari potrebbero essere disponibili se la nostra città offrisse servizi integrati, di qualità, per l’educazione e l’istruzione dei bambini; se fossero istituiti spazi di confronto, luoghi di crescita, punti di allattamento nei parchi e nei centri commerciali naturali; se vi fosse una cultura diffusa di reale corresponsabilità genitoriale e se tutta la comunità, non solo le donne, si assumesse il carico della crescita dei figli e della cura degli anziani.
Il sindaco e la Giunta proporranno un “piano per Alatri città delle donne” istituendo servizi, a cominciare da asili nido potenziati, trovando spazi, progettando attività basate sul protagonismo diretto delle donne e offrendo sostegni allo svolgimento del lavoro di cura.
Capitolo 20
Una città per i bambini e gli adolescenti. Alatri non ha strutture, luoghi e spazi per bambini e adolescenti, ma soprattutto non ha attività finalizzate al recupero della socialità dei giovanissimi, un tema questo che è diventato, da emergente che era prima del covid, urgente nel momento attuale, quando si tratta di superare la devastazione sociale e psicologica indotta dalla pandemia. Mancano dunque le sedi per attuare un grande progetto educativo all’altezza di tempi, un compito che non va lasciato solo alle scuole che pure ne debbono rappresentare un centro di regia e coordinamento. Occorre investire in attività e in sicurezza degli ambienti, ma è necessario anche sperimentare una didattica nuova, outdoor, esterna agli spazi non solo fisici della scuola tradizionale.
Il sindaco e la nuova Giunta impegneranno risorse provenienti dai finanziamenti straordinari per il superamento degli effetti della crisi pandemica per attuare nuovi progetti educativi, di durata annuale, con il coinvolgimento di associazioni del territorio o portatrici di esperienze innovative. Verranno censite e destinate a funzioni educative e creative strutture, anche private o religiose, per sperimentare progetti nuovi, ma già attuati in alcune cittadine del meridione, come quello della scuola di architettura per bambini.
Capitolo 21
Una città per gli animali. La cura degli animali domestici, che sono spesso l’unica compagnia delle persone anziane e sole, l’accoglienza e il ricovero degli animali abbandonati, il rispetto della vita degli animali spesso soppressi appena nati per l’impossibilità di tenerli e accudirli nella crescita richiedono strutture comunali e private, gestire come avviene in molte città italiane da volontari costituiti in associazioni. Non canili ma case di accoglienza, non campi di reclusione ma spazi di ricovero controllato, possono garantire agli “amici dell’uomo” condizioni di esistenza migliori.
Il sindaco e la nuova Giunta promuoveranno ricoveri per animali affidandone la gestione ad associazioni o cooperative giovanili, e realizzeranno un cimitero degli animali domestici in un’area da individuare con un progetto di ampliamento del cimitero comunale.
Conclusione
Il presente documento indica le linee guida dell’azione amministrativa che il candidato Sindaco Enrico Pavia e i gruppi di Alatri in Comune, Noi per Alatri, Patto per Alatri, Prospettiva Futura, Uniti per cambiare, intendono seguire nello sviluppo dell’azione amministrativa. Non si tratta, dunque, di un’elencazione esaustiva delle infinite problematiche che un’amministrazione comunale attenta e consapevole si trova ad affrontare nel corso della sua azione, ma definisce le macroaree di intervento, le priorità, i valori e il metodo che segneranno ogni scelta.
Il nostro impegno sarà volto a ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadine e cittadini e istituzione comunale, tutti dalla stessa parte. Sarà questa ricostituita fiducia la riserva di energia da cui attingeremo per cambiare Alatri. Sulla coerenza tra le nostre azioni e i nostri propositi programmatici chiediamo di essere giudicati da elettrici ed elettori, passo dopo passo e decisione dopo decisione.
Il cammino sarà più facile se tutti voi, cittadine e cittadini di Alatri, ci osserverete, consapevoli che alla base di tutta la nostra attività c’è il riconoscimento che voi siete gli unici “portatori di diritti” che intendiamo servire. E se, come ci auguriamo, ci accompagnerete con cordialità nel difficile ma esaltante cammino che stiamo per intraprendere.
Alatri, 3 settembre 2021.