@DarioCeci
(Patto Civico)
“Alcuni mesi fa, partecipando ad iniziative politiche tese, in previsione della ormai imminente competizione amministrativa, alla ricerca di una ampia unità del mondo civico affinché la nostra città tornasse a respirare aria nuova, nutrivamo la sincera speranza che ciò potesse davvero accadere. Per un suo reale rilancio tutti noi, convenuti a quelle iniziative, eravamo disposti a sacrificare qualcosa della nostra storia personale, ritenendo necessaria la costituzione di una sorta di comitato di salute pubblica per un nuovo governo cittadino.
Purtroppo, avendo registrato posizioni abbastanza distanti tra le diverse liste civiche oggi in campo, e sfumando l’auspicata convergenza in un unico raggruppamento civico, noi di Patto Civico abbiamo deciso di confluire, avendone apprezzato i contenuti e le finalità, nel progetto amministrativo del movimento Alatri in Comune con Tarquini Sindaco.
Condividiamo infatti l’idea di ricostruzione in città di quel tessuto di partecipazione e di rilancio della politica come bene comune, da troppi anni venuto meno, auspicando il coinvolgimento e l’interessamento delle tante forze sane dell’associazionismo laico e cattolico, del volontariato, del sindacato, dell’ambientalismo e della buona politica in generale.
Auspichiamo un vero rinnovamento che veda protagonisti giovani e volti nuovi pur consapevoli dello straordinario e necessario contributo che possono e debbono poter apportare quanti hanno maturato esperienza e passione disinteressata nella politica e nelle istituzioni.
Alla nostra città occorre più che mai prioritariamente che il seme della speranza, oggi impiantato, porti frutto e in abbondanza.
Siamo consapevoli soprattutto che occorra il coraggio di indossare “il grembiule del servizio”, parafrasando don Tonino Bello, a memoria del fatto che ogni cittadino e cittadina, ogni istituzione, ogni autorità, ogni candidato alla carica di sindaco intenda interpretare il proprio ruolo come servizio e non come esercizio del potere.
E’ il “grembiule del servizio” che ci ricorda che siamo chiamati ad essere vicini alla nostra gente, a chinarci per lasciarci toccare dai tanti problemi che piegano le persone.
E’ il “grembiule del servizio” che ci provoca ad impegnarci e lottare per debellare quel vassallaggio e quella sudditanza alle quali, quasi fatalisticamente sembrano essere ormai rassegnati i nostri concittadini, impauriti anche di “farsi vedere” o semplicemente di esporsi, adulandoli con cene, pizze, buoni benzina e falsissime promesse di un lavoro che non c’e’ .
Con Tarquini cambierà il clima di immobilismo che attanaglia la nostra città da troppi anni.
Con Tarquini la Casa comunale sarà una casa di vetro, trasparente ed aperta a tutti.
Con Tarquini la speranza di un profondo scatto di orgoglio s’incarnerà in partecipazione e progettualità condivise.
Con Tarquini i nostri figli avranno un motivo in meno per andare via dalla nostra città perché soprattutto ad essi il suo sguardo si poserà, perché su di essi scommetterà per risalire la china del declino e dell’oblio.”