Il nostro dibattito, aperto dall’intervento di Gabriella Arcese, prosegue con le domande che Clelia Di Pippo, medico che lavora sul nostro territorio e ne conosce le emergenze sanitarie, pone a tutti. Interrogativi da sciogliere al più presto per maturare un parere informato sugli insediamenti di Fontana San Pietro
@CleliaDiPippo
Sull’impianto di recupero inerti, circa la valutazione delle emissioni
diffuse di polveri sottili provenienti dall’attività di produzione,
manipolazione, trasporto, carico e/o stoccaggio di materiali polverulenti ho appreso che i dati necessari per procedere con il calcolo delle emissioni dei vari
processi sono disponibili una volta che sono note le
caratteristiche della lavorazione (quantità oraria di materiale inerte
lavorato, tipologia delle lavorazioni, lunghezza dei percorsi effettuati dai
mezzi meccanici, peso dei mezzi d’opera, dimensione dei cumuli, peso
medio dei veicoli..).
Il particolato considerato e’la somma di polveri totali sospese , PM10 e PM 2,5. Viene stabilita una soglia di tolleranza in tot g/h. E si procede ad una stima delle emissioni. Le domande che io pongo sono le seguenti :
1) visto che già per le PM 10 si supera ampliamente il limite indicato dall’ OMS (20 ug/metro cubo ), quale soglia di tolleranza delle emissioni verrà stabilita in tale impianto, considerando che si aggiungera’ al particolato già presente ed eccedente ?
2) si prevedono procedure per l’abbattimento delle emissioni, soprattutto con impianti di irrigazione, almeno questo ha detto la Santoro ; premesso che mi sembra di aver compreso che non è quantificabile in che misura impatti l’abbattimento sulle emissioni, ma con la carenza di acqua che c’e’ in zona, saranno sempre mantenute queste precauzioni, soprattutto nei mesi più caldi ( vedi il periodo appena terminato)?
3) il traffico veicolare che ci sarà al momento dell’attività degli impianti sarà inferiore o superiore a quello esistente per il trasporto di questi materiali?
Sull’impianto di recupero inerti, circa la valutazione delle emissioni
diffuse di polveri sottili provenienti dall’attività di produzione,
manipolazione, trasporto, carico e/o stoccaggio di materiali polverulenti ho appreso che i dati necessari per procedere con il calcolo delle emissioni dei vari
processi sono disponibili una volta che sono note le
caratteristiche della lavorazione (quantità oraria di materiale inerte
lavorato, tipologia delle lavorazioni, lunghezza dei percorsi effettuati dai
mezzi meccanici, peso dei mezzi d’opera, dimensione dei cumuli, peso
medio dei veicoli..).
Il particolato considerato e’la somma di polveri totali sospese , PM10 e PM 2,5. Viene stabilita una soglia di tolleranza in tot g/h. E si procede ad una stima delle emissioni. Le domande che io pongo sono le seguenti :
1) visto che già per le PM 10 si supera ampliamente il limite indicato dall’ OMS (20 ug/metro cubo ), quale soglia di tolleranza delle emissioni verrà stabilita in tale impianto, considerando che si aggiungera’ al particolato già presente ed eccedente ?
2) si prevedono procedure per l’abbattimento delle emissioni, soprattutto con impianti di irrigazione, almeno questo ha detto la Santoro ; premesso che mi sembra di aver compreso che non è quantificabile in che misura impatti l’abbattimento sulle emissioni, ma con la carenza di acqua che c’e’ in zona, saranno sempre mantenute queste precauzioni, soprattutto nei mesi più caldi ( vedi il periodo appena terminato)?
3) il traffico veicolare che ci sarà al momento dell’attività degli impianti sarà inferiore o superiore a quello esistente per il trasporto di questi materiali?