IL LEMBO STRACCIATO DI VIA ACCORCIATOIA TERMINI

@TarcisioTarquini

Nel pomeriggio di ieri (15 maggio), con la candidata di Patto Civico Carla Volpari, sono passato per Accorciatoia Termini, una stradina che una incomprensibile decisione del nostro comune vuole mantenere a doppio senso mentre è capace di accogliere appena una macchina per volta. La via si trova al confine tra la nostra città e Frosinone ed è diventata molto trafficata da qualche anno a questa parte, da quando cioè è stato costruito nelle vicinanze un ipermercato e, sulla statale che lo delimita, si è voluto posizionare l’uscita di una superstrada di nuova fattura. Ne è risultata stravolta, senza alcun intervento che servisse ad attutirne l’impatto, l’urbanistica dell’intera zona, che adesso presenta tutti i caratteri di precarietà e disordine che contraddistinguono le zone periferiche del nostro e di ogni altro comune.

Gli abitanti che abbiamo incontrato chiedono, alla fine, poco. La risistemazione della strada per renderla più sicura in prossimità delle parti più anguste (anche cedendo gratuitamente porzioni dei loro terreni), la realizzazione di un senso unico, l’apposizione, come si usa nelle zone dense di traffico, di attraversamenti stradali che inducano le macchine a moderare la velocità salvaguardando (anche con alcuni lampioni, più volte promessi e mai installati!?! – come dire, il colmo dalle nostre parti) la sicurezza dei residenti.
Richieste di normale amministrazione, determinate però da una prassi meno normale che ormai, in questi giorni del mio breve viaggio elettorale nel territorio di Alatri, trovo costantemente confermata. La mancanza di qualsiasi regolamentazione urbanistica che accompagni nuovi insediamenti il cui forte impatto non sarebbe stato difficile prevedere. Mi domando perché, nel momento in cui si è data l’autorizzazione alla costruzione del complesso commerciale e si è decisa la realizzazione di una superstrada su cui si è lungamente battagliato negli anni passati non si sia anche prevista (e imposta) la riorganizzazione viaria dell’intera area, attribuendone l’onere agli investitori, che certo non avrebbero avuto motivo di sottrarsi ad un costo di gran lunga inferiore al vantaggio conseguito.

Al confine dell’ipermercato è rimasto libero un vasto prato su cui adesso qualcuno ipotizza la realizzazione di un parcheggio, di un attrattore di traffico cioè che renderebbe la situazione ancora più devastata.
Chiediamo che sul punto sindaco e assessore all’urbanistica dicano parole chiare. Quelle che finora sono mancate. Quanto c’è da fare è, invece, già chiaro: prendere provvedimenti immediati per mettere in sicurezza la strada, adoperandosi, subito dopo, per la ricucitura urbanistica di questo ennesimo lembo stracciato della nostra città.

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