Lettere da (un) vicino. Il tema di Bruno nel paese degli “mortorii”

@FrancescoBoezi

Sono sceso tre giorni per mangiare la porchetta elettorale. Non l’ho trovata. Ho capito allora che c’è da grattarsi i sacrosanti per davvero. Io la porchetta elettorale l’ho sempre mangiata. In tutte le celebrazioni, di tutti i candidati. Quando andava bene. Di tutti i “cantitati” quando andava meno bene. Persino quando vinse Morini: andammo con un gruppo di goliardi sconfitti e prendemmo parte al banchetto dei vincitori. Ci diedero mezzo bicchiere di vino all’inizio per capire chi fossimo e l’altro mezzo bicchiere alla fine quando capirono che eravamo solo degli stronzi.

Siamo la città di Franco Evangelisti, della scarpa destra prima e la sinistra dopo. Non ce ne siamo dimenticati. Nessuno però mi ha chiesto mai: << a Frà che te serve?>>. A me personalmente serve l’acqua. A Colleprata, infatti, ad Agosto non ne arriva. I miei amici lo sanno e aspettano il momento nel quale irrimediabilmente puzzerò. Allora mi tocca chiamare uno dei politici che ho conosciuto andando a mangiare la porchetta affinché mi mandi il cassone che mi permetta di lavarmi. Il che, caro elettore, mi ha abbastanza rotto i coglioni. Soprattutto perché mio padre la paga. Lo so dalle minacce legali che ricevo ogni volta che mi addormento sotto la doccia. La porchetta, in fin dei conti, è un apostrofo arrostito tra le espressioni “cassone dell’acqua” e “voto di scambio”.

Uno dei grandi temi elettorali di quest’anno è quello di comprendere se in futuro ci sarà la possibilità di lavarsi senza essere affiliati ad un porchettaro.

L’altro grande tema me l’ha spiegato Bruno il barbiere. Caro elettore, tu saprai che andare dal barbiere non costituisce un gesto politicamente neutro: loro sanno tutto. L’Ipsos di Paglioncelli, a Bruno, non me ne vogliate, gliene fa parecchie. Mi ha detto che Tarcisio Tarquini: <<è uno bòn.>> E se lo dice Bruno, fossi negli avversari, mi preoccuperei. Nel Medioevo i barbieri, oltre la barba, facevano i salassi. Il tempo però, da galantuomo, ha restituito il salasso ai barbieri che oggi pagano di tasse il 60% del fatturato. Bruno lo sa che non tutte le tasse dipendono dall’amministrazione comunale. Tuttavia si è rotto i coglioni almeno quanto me. A differenza mia, Bruno in Agosto non puzza. E in questi giorni sta facendo il miracolo di rendere esteticamente spendibili in politica tutto un esercito di professionisti di selfie nei cessi. Lo so che li conoscete, hanno invaso anche la vostra home, non fate i finti tonti.

Ho chiesto a Bruno cosa desidererebbe da un’amministrazione comunale. Mi ha risposto che vorrebbe essere difeso. Da principio non ho capito. Credevo che fosse da difendere la dignità di una nazionale italiana di calcio che si ritroverà ad Euro 2016 con Pellè e Borini in attacco. Pellè e Borini in attacco, ripeto. Non Bruno. E come si fa a difendere un barbiere? Mi sono chiesto. Dandogli barba e capelli, ovvio. Prerogative esclusive degli esseri umani e dei cocker spaniel. Le stime ci dicono che dal sogno dei 30.000 abitanti, Alatri discende verso soglie ben minori. Aggiungeteci che questi numeri non considerano gli studenti residenti ad Alatri ma domiciliati altrove. Non pochi, statene certi. Insomma Bruno ha la necessità impellente che Alatri non diventi una città fantasma o che, in alternativa, cani da caccia inglesi la ripopolino. A me la porchetta piace tanto. E giuro che chiunque vinca mi presenterò alla sua festa con un gruppo di goliardi a mangiarne quantità industriali. Dobbiamo però cercare tutti insieme qualcuno che si candidi a Sindaco avendo un’idea risolutiva per chi in agosto non può lavarsi e per chi tutto l’anno vorrebbe continuare a tagliare barba e capelli senza doversi specializzare in tosatura animale.

Ieri sera mi è apparsa l’idea platonica degli “mortorii.” In una Piazza S.Maria Maggiore deserta, popolata solo da macchine, eravamo quattro cazzoni e un celebre cantante-barzellettiere che intonava “ Wish you were here.

Ognuno pensava a qualcuno, desiderava qualcosa. Bruno guardava ad un rinnovato futuro di generazioni capellute, al barzellettiere sarebbero bastati quattro turisti disposti a farsi due risate, io pensavo a come sarebbe potersi lavare in agosto. Tutto questo però non c’è. E’ gli mortorii.

Buona campagna elettorale a tutti,

Francesco Boezi.

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