ALATRI DI NUOVO AL BIVIO?
NON HA TRADITO LE ATTESE IL CONVEGNO DI “ALATRI IN COMUNE” A CINQUANTA ANNI DALLA DISCUSSIONE SUL PRG E PER UN NUOVO STRUMENTODI PIANIFICAZIONE DELLA CITTA’ DI ALATRI.
@AlatriInComune
Un convegno ben riuscito, caratterizzato soprattutto dalla presenza di molti giovani professionisti in cui – come ha sostenuto uno di loro alla fine dei lavori – per la prima volta, è stato trattato il tema del destino urbanistico di Alatri con completezza e attenzione anche verso gli argomenti della sostenibilità ambientale coniugata con quello dello sviluppo”.
Non ha tradito le attese l’incontro, organizzato da “Alatri In Comune”, su “Alatri di nuovo al bivio?”, aperto dall’architetto Marco ODARGI che ha ripercorso la storia della regolamentazione urbanistica cittadina mettendo in luce le criticità del piano vigente, le quali hanno determinato nel tempo la crisi del sistema territoriale di Alatri.
“La decadenza, di quella che dovrebbe essere l’efficacia del PRG vigente dopo la crescita disorganica e priva di regole degli ultimi decenni, si è concretizzata definitivamente con la negata possibilità di investimento sul territorio mediante i benefici di leggi, quali il Piano Casa regionale. La futura definitiva crisi dell’attuale PRG deriverà dagli effetti del già noto DDL sul “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”; infatti, questo disegno di legge, giunto nella fase conclusiva dell’iter parlamentare, relegherà il territorio di Alatri nel più totale degrado senza appello. L’urgenza di elaborare uno strumento di pianificazione del territorio di Alatri – conclude Odargi – è definitivamente sancita e l’idea di stagnazione è solo frutto di ragionamenti fuori dal tempo.”
“La decadenza, di quella che dovrebbe essere l’efficacia del PRG vigente dopo la crescita disorganica e priva di regole degli ultimi decenni, si è concretizzata definitivamente con la negata possibilità di investimento sul territorio mediante i benefici di leggi, quali il Piano Casa regionale. La futura definitiva crisi dell’attuale PRG deriverà dagli effetti del già noto DDL sul “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”; infatti, questo disegno di legge, giunto nella fase conclusiva dell’iter parlamentare, relegherà il territorio di Alatri nel più totale degrado senza appello. L’urgenza di elaborare uno strumento di pianificazione del territorio di Alatri – conclude Odargi – è definitivamente sancita e l’idea di stagnazione è solo frutto di ragionamenti fuori dal tempo.”
L’Architetto urbanista Marcello CERVINI ha affermato la necessità di riportare all’interno della Casa comunale l’intero processo di formazione e di redazione del Piano attraverso l’istituzione di Ufficio di Piano, sottraendolo alla impropria corrente pratica di “esternalizzazione”; ha anche aggiunto che il nuovo strumento dovrà necessariamente assumere una natura “statutaria”da costruire in ragione di una larga condivisione di metodo e contenuti. L’architetto Luigi FERRI ha illustrato le potenzialità offerte dal “piano territoriale provinciale, che offre ai comuni le indicazioni per rinnovare i loro strumenti urbanistici in una dimensione comprensoriale e collaborativa”. Il professor Matteo CLEMENTE, autore di interessanti pubblicazioni, ha insistito sulla necessità di dotare la città di strumenti, come il sistema informativo territoriale, che “potranno valorizzare quello che c’è e dare a tutti gli elementi di conoscenza per una nuova, comune visione”.
Le conclusioni sono state tirate da Tarcisio TARQUINI, candidato sindaco di Alatri In Comune, Prospettiva Futura, Patto Cittadino, che ha contestato una recente affermazione del sindaco sui “costi inavvicinabili della redazione di un nuovo piano regolatore”. “Bisogna piuttosto domandarsi quanto costa non averlo a tutti i nostri cittadini, alle imprese, agli artigiani, ai commercianti che si esprime nella creazione di posti di lavori e nella possibilità di accedere a finanziamenti comunitari.
“I nostri concittadini – ha aggiunto TARQUINI – non debbono avere paura di un piano che dia nuove regole allo sviluppo del nostro territorio e lo riqualifichi con attenzione alla sostenibilità ambientale. Il nuovo piano, infatti, lo scriveremo insieme, con le modalità della democrazia partecipativa e del dibattito pubblico che chiama tutti a portare il loro punto di vista per una soluzione condivisa. Ad Alatri c’è un’emergenza urbanistica che impone l’urgenza di intervenire. Chiudere gli occhi, come si è fatto finora, farebbe danni e sarebbe perciò da irresponsabili”.
ALATRI IN COMUNE
Alatri, 12 Marzo 2016